No all’aumento della tassa di soggiorno

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“Ci siamo dichiarati e restiamo fortemente contrari all’applicazione di un aumento della tassa di soggiorno così come annunciato dal Comune di Firenze. Dobbiamo considerare che l’imposta già pesa in maniera significativa sulle tasche del turista e un ulteriore aggravio potrebbe rappresentare un disincentivo a scegliere come destinazione Firenze, che già può vantare la tassa più alta d’Italia, con la sola eccezione di Roma. Anche perché l’ipotesi a cui l’assessore al Turismo Bettarini ha accennato è quella di un aumento generalizzato di 50 centesimi a notte. Una soluzione  senza nessun carattere di progressività, che inciderebbe su tutti ma in modo inevitabile soprattutto sulle strutture più piccole. Tanto che per un albergo a due stelle rappresenterebbe ben il 25% di aumento”. Così il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, che chiederà nei prossimi giorni un incontro urgente con l’assessore al Turismo e quello al Bilancio.

“Secondo gli ultimi dati relativi al 2014, nella città di Firenze si sono registrati 6,776 milioni di presenze – prosegue Bechi – pensate al gettito che sarebbe generato con un aumento di 50 centesimi a notte, che finirebbero tutti nelle casse del Comune. Vogliamo capire a cosa sarà destinato questo introito straordinario, perché riteniamo opportuno che debba essere utilizzato a migliorare l’accoglienza turistica come prevede la normativa. Inoltre diventa sempre più gravoso per gli albergatori svolgere il compito di esattore per conto del Comune”.

“Il turismo non può essere considerato una vacca da mungere solo perché in questi anni è il solo comparto a risultare in crescita – conclude il presidente di Federalberghi Firenze – ma va anzi nutrito e potenziato proprio perché si sta dimostrando capace di fare da traino per la nostra economia. Noi siamo come sempre disposti al confronto e a fare la nostra parte per contribuire al miglioramento dell’immagine e della qualità di vita della città, ma bisogna anche che il Comune ci ascolti e ci sia un vero dialogo. Abbiamo già chiesto che comunque ogni decisione in merito ad aumenti della tassa di soggiorno slitti almeno al 2016, così da poter onorare i contratti già sottoscritti, ma vogliamo poterci confrontare nello specifico e con chiarezza con gli assessori di riferimento, perché si creino le condizioni di una condivisione di obiettivi e di strategie”.

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