Non ci sono più soldi. Vendite in calo nei negozi

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Non ci sono più soldi. Almeno per la maggior parte dei comuni mortali. Non sorprendono dunque i dati Unioncamere a consuntivo del quarto trimestre 2013 relativi alle vendite del commercio al dettaglio. La media registrata è -4,7%, un po’ meglio di quella annuale, che arriva fino a -5,3%, ma non così meglio da scaldare gli animi di gioia e lasciar sperare in un 2014 di ripresa. Come ormai è acclarato, a soffrire di più in questa fase di crisi sono le piccole strutture (da 1 a 5 dipendenti), che hanno rilevato una contrazione pari al 6%. La media distribuzione (6-19 addetti) con il -3,9% ha invece ottenuto il risultato migliore dalla fine del 2011, mentre ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno perso lo 1,8% ed annullato il rimbalzo positivo del III trim. (+0,6%). Riguardo alle tipologie commerciali, gli esercizi specializzati hanno ridotto le vendite del 5,1%, tanto negli alimentari come nei non alimentari. Nello specifico continuano a calare soprattutto le vendite di abbigliamento e accessori (-5,5%) e di prodotti per la casa ed elettrodomestici (-5,9%). Tutt’altro che rosee le previsioni degli operatori, che ipotizzano un’altra chiusura in negativo a fine del primo trimestre 2014, tranne una risicata percentuale di ottimisti, un 8% che prefigura una crescita delle vendite.

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