Politiche mirate al rilancio delle piccole e medie imprese dell’artigianato. E’ la richiesta espressa da CNA metropolitana di Firenze nel corso della sua assemblea pubblica, ospitata dall’Istituto degli Innocenti.
I numeri del resto parlano chiaro. Negli ultimi dieci anni, nell’area metropolitana di Firenze, il numero delle piccole imprese è diminuito del 5%, con una perdita ancora più marcata dell’11% per le imprese artigianali. Settori cruciali come le costruzioni e il manifatturiero hanno subito perdite rispettivamente dell’11,5% e del 16%. Questo declino si inserisce in un quadro di difficoltà economiche e demografiche più ampio. La popolazione residente è calata del 16% dal 1973, mentre i trasferimenti all’estero dei giovani tra i 18 e i 39 anni sono aumentati del 163% tra il 2013 e il 2023. Inoltre, il 27% della popolazione è costituito da over 65 e le nascite sono crollate del 27% tra il 2012 e il 2022. Non sorprende quindi che anche reperire manodopera sia diventato sempre più complicato (sono di difficile reperimento la metà delle assunzioni previste a giugno).
“È cruciale sviluppare politiche che rispondano alle esigenze delle piccole imprese a livello locale, nazionale ed europeo. Queste realtà sono il cuore dell’economia, non solo in Italia ma in tutta Europa, dove il 99% delle aziende sono di piccole dimensioni. Questo richiede una legislazione europea a loro misura, che includa anche una definizione finalmente chiara e uniforme di cosa è l‘artigianato”, ha detto il presidente Giacomo Cioni.
Tra le proposte di CNA incentivi mirati per i giovani imprenditori, come agevolazioni fiscali e previdenziali per chi avvia nuove attività e misure di supporto per la trasmissione d’impresa e la promozione dell’educazione imprenditoriale. La riduzione del cuneo fiscale e la reintroduzione di sostegni finanziari diretti, sempre più spesso sostituiti dal credito d’imposta, sono altri punti chiave.
Per le politiche del lavoro si chiede più flessibilità e si propone l’innalzamento sopra i 15 del numero di dipendenti oltre il quale si applicano obblighi specifici in materie come assunzioni e cassa integrazione, e di permettere l’accesso degli under 18 a tutte le mansioni lavorative, a condizione che siano rispettati gli standard di sicurezza.