Una primavera che strappa il sorriso per le attività legate al turismo in Toscana, soprattutto nelle località d’arte. Secondo il direttore generale di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, “con il consuntivo di Pasqua e le prime stime delle presenze per questi ponti di primavera possiamo confermare le previsioni ottimistiche per l’inizio stagione anche se ci sono grosse differenze tra i vari territori della Toscana. Le coste hanno fortemente risentito del meteo non proprio primaverile e della contrazione dei flussi provenienti da alcuni paesi chiave come la Russia, mentre le città d’arte hanno registrato un tasso medio di occupazione molto alto, sfiorando il tutto esaurito nel capoluogo. Emerge però che l’organizzazione di eventi – di qualsiasi tipologia – permette di realizzare le performance migliori anche col cielo coperto. Il Centro studi turistici stima circa 300.000 presenze sui due ponti primaverili aprile/maggio, ma a consuntivo il risultato potrebbe essere ben migliore”. Secondo Franco Marinoni “si è trattato di soggiorni brevi , non più di tre notti, certo non paragonabili al calendario dello scorso anno, che metteva in fila festività pasquali e ponti primaverili con possibilità di vere e proprie mini-vacanze. Ma questi ultimi tre giorni hanno portato una boccata d’ossigeno da inizio stagione. Il movimento di stranieri in questo periodo continua a essere molto alto, ma il picco delle prenotazioni nei ponti primaverili afferisce per buona parte al turismo interno, una fetta del mercato importante che nei prossimi anni dovrà essere maggiormente curata, sia con strumenti che consentano la destagionalizzazione dei flussi, sia con politiche regionali che aiutino le imprese a fare investimenti in tal senso”. Le aspettative degli operatori si concentrano ora sul ponte del 2 giugno, tradizionale test per l’analisi dell’andamento della stagione estiva, soprattutto per il turismo balneare. Secondo Aldo Cursano, presidente regionale e vicario nazionale Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio Toscana, “il tempo incerto degli scorsi fine settimana non ha scoraggiato le famiglie indirizzate alla visita culturale, e i pubblici esercizi sono stati in qualche caso favoriti dalle piogge sparse che hanno influito negativamente sulle escursioni all’aria aperta. Il giro di affari per ristoranti, bar e pizzerie si è aggirato su un 12% di fatturato in più rispetto allo scorso anno. La leva del prezzo resta importante, i budget sono predefiniti, ma si torna a respirare e si ricominciano a vedere le famiglie anche in ristoranti e pizzerie. Gli ultimi anni di crisi hanno modificato profondamente lo stile di vita e la capacità di spesa dei toscani, cambiamenti che non si cancellano certo con un paio di fine settimana andati bene. Il mercato interno continua a essere in crisi, si parla di due caffè invece di uno, di un aperitivo a cui lo scorso anno si rinunciava”.