Regione, ecco le nuove competenze

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“La Regione sarà un po’ meno ente solo di programmazione, come è stato dalla fine degli anni Novanta in poi, e più ente di governo diretto dei territori”. Un cambio nell’assetto istituzionale quello annunciato dal presidente Enrico Rossi e dovuto essenzialmente all’abolizione delle Province e al passaggio delle competenze di questi enti in parte ai Comuni e in parte proprio all’amministrazione regionale. La giunta regionale ha licenziato la proposta di legge che riorganizza queste funzioni e ora la parola passa al Consiglio, con l’unica incognita delle politiche del lavoro, che dovrebbero essere gestite da un’agenzia regionale apposita, ma che per ora resta ai box in attesa dei decreti del Jobs Act. La Regione avrà potestà in materia di agricoltura, forestazione, caccia e pesca, orientamento e formazione professionale (compresa la formazione degli operatori turistici), avrà competenze in materia di  rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell’aria e delle acqua, inquinamento acustico ed energia, osservatorio sociale e sulle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aua. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. Il Genio civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Ai Comuni andranno invece le competenze su turismo, sport, albi regionali e interventi pubblici di forestazione. Per quanto riguarda il personale, spiega l’assessore alle Riforme istituzionali, Vittorio Bugli “ricercheremo, come fatto per la Regione, una ottimizzazione, estendendo al personale delle Province la possibilità di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma Fornero per i lavoratori che ne avranno i requisiti. Così come verranno sfruttate tutte le possibilità di mobilità verso altri enti”.

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