Uno dei più grandi proprietari di immobili di tutta la Toscana? La Regione. L’ente risulta infatti proprietario di ben 931 fabbricati e di terreni per 117mila ettari, disseminati un po’ per tutta la Toscana e in qualche caso anche oltre, come ad esempio la sede istituzionale a Bruxelles. Alcuni sono affittati e da questi la Regione incassa ogni anno 2 milioni e mezzo. Altri sono occupati da uffici. E poi ci sono gli immobili che la Regione, per esigenze varie, è costretta invece a prendere in affitto. Ma non tutti questi immobili servono o hanno uno scopo istituzionale. E allora, anche per cercare di ridurre le spese e anzi ottenere qualche guadagno, ecco quelli ancora che si è deciso di vendere. Una scelta di dismissione che ha portato, dal 1997 ad oggi, alla cessione di oltre 500 immobili, con un incasso, solo negli ultimi sei anni, di più di 20 milioni.
Un patrimonio pubblico considerevole dunque, che in omaggio alla trasparenza la regione ha deciso di rendere più facilmente verificabile dal cittadino grazie a un’applicazione web che consente di navigare all’interno di una mappa della Toscana e scoprire quali sono le proprietà della Regione (vederle anche, attraverso una foto) e capire come la Regione le utilizza.
Accanto alla mappa georeferenziata, nel sito, ci sono tre elenchi dettagliati ed anch’essi scaricabili. Nel primo, 90 pagine, non ci sono non solo gli immobili ma anche i terreni e i beni demaniali (boschi e sorgenti ad esempio) di proprietà della Regione. Ci sono i beni non alienabili, quelli utilizzati direttamente dalla Regione o per altre finalità pubbliche, quelli concessi in affitto e quelli in vendita: tutti con le loro coordinate catastali e in qualche caso la rendita. Le altre due schede riguardano invece gli affitti: quelli pagati dalla Regione e quelli percepiti. C’è scritto il canone annuo e quando scade l’affitto. E si tratta di immobili dalle caratteristiche più diverse: si va infatti dalle vecchie case cantoniere alle storiche dimore signorili, come Palazzo Sacrati Strozzi o Palazzo Bastogi.