Brutta notizia per chi ha pensato di riscaldare la propria casa con il pellet. “Con l’approvazione della Legge di stabilità il Senato ha confermato il provvedimento del Governo che prevede l’aumento dell’Iva sul pellet dal 10 al 22%. Tale provvedimento – dice Tina Nuti , presidente del distretto Forestale della Montagna Pistoiese – comporterà gravi effetti per gli oltre 2 milioni di famiglie che usano il pellet per riscaldarsi e che principalmente fanno parte del ceto medio e popolare, ovvero quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica. Inoltre queste famiglie risiedono in larga misura nelle zone montane, ovvero quelle più svantaggiate del paese. Il gettito previsto dall’aumento dell’iva sul pellet difficilmente sarà confermato, poiché è logico aspettarsi una forte contrazione dei consumi, che andranno inoltre a impattare negativamente su un settore particolarmente significativo per l’economia italiana, che vanta oltre 42.000 addetti, di cui 20.000 occupati nella produzione e nella distribuzione”. “La prevedibile riduzione della produzione di pellet – prosegue Nuti – rischia di avere gravi contraccolpi anche sull’economia delle imprese forestali che producono legna e cippato destinati alla produzione del pellet medesimo; occorre ricordare che le imprese forestali, operanti in maggior parte nelle zone collinari e montane, rappresentano un elemento fondamentale per la tutela del patrimonio boschivo, per l’assetto del territorio e per il presidio e la sorveglianza delle aree a maggior rischio idro-geologico. Giova inoltre ricordare che l’Italia è all’avanguardia nella produzione degli apparecchi domestici alimentati a pellet, con oltre il 35% di esportazione in Europa e Nord America. Che fine faranno gli oltre 22.000 addetti attualmente occupati?”