Suolo pubblico, tassisti contro l’aumento

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Oltre 392mila euro all’anno. È questa la cifra che i 654 tassisti fiorentini, unici in Italia, versano annualmente per il pagamento della Cosap, il canone per l’occupazione del suolo pubblico che il Comune di Firenze progetta di rivedere al rialzo. “Più di 600 euro a testa a fronte di nulla, visto che gli stalli che paghiamo così cari sono tenuti in condizioni di manutenzione molto approssimativa, quando non occupati da auto private durante il giorno (quasi costantemente nelle ore serali), nonostante la polizia municipale, su nostra segnalazione, spesso intervenga per liberali, sanzionando i trasgressori” spiega Simone Andrei, presidente di Confartigianato Taxi. “Siamo gli unici tassisti d’Italia a pagare il balzello, perché altrove, come è giusto che sia, è inammissibile che la Cosap gravi su una categoria che fornisce un servizio pubblico – prosegue Andrei –. E  dopo il danno, ci auguriamo che Palazzo Vecchio non stia meditando anche la beffa. Un aumento della Cosap è del tutto fuori luogo, ancor più considerando la resistenza che l’amministrazione comunale sta cercando di opporre all’adeguamento delle nostre tariffe (e non l’aumento, come ama definirlo Palazzo Vecchio) bloccate ormai da 8 anni. Vogliamo credere, come dichiarato dall’assessore Bettarini, che l’aumento sia solo una delle tante ipotesi vagliate dall’amministrazione comunale in sede di bilancio. Invitiamo perciò Palazzo Vecchio ad escluderne, in modo chiaro e netto, l’applicazione”.

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