Tutti per uno, vino per tutti

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Il “consorzione”, così è stata ribattezzata l’Associazione Vini Toscana Dop e Igp, il primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità, nato per programmare azioni comuni finalizzate allo sviluppo e alla promozione della nostra enologia. Un grosso affare, visto che il vino è elemento di primo piano per la nostra economia, grazie ad una quota di export sempre maggiore, ma anche un avvenimento importante sotto il profilo “politico”, perché va a cercare di superare il campanilismo che da sempre ha visto più contrapposti che alleati i vari consorzi e con essi i produttori, le cantine e via dicendo. Basterà questo patto a superare la tendenza atavica alla divisione o servirà solo a combattere battaglie comuni che però non riguarderanno strettamente il fattore vino, come il problema degli ungulati e la gestione dei rapporti con la Regione? Sicuramente è un primo passo ma la strada da percorrere è lunga. Al momento hanno aderito ad A.VI.TO. 16 Consorzi di tutela in rappresentanza di circa 5.000 imprese, per un fatturato stimato di circa un miliardo di euro e una quota export superiore al 70%. Ecco chi sono gli aderenti: Consorzio Vino Chianti, Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio Vino Brunello di Montalcino, Consorzio Tutela Morellino di Scansano, Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, Consorzio per la Tutela Vini Bolgheri, Consorzio della Denominazione San Gimignano, Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana, Consorzio Chianti Colli Senesi, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio Tutela Montecucco, Consorzio Vini Cortona, Consorzio Chianti Colli Fiorentini, Consorzio Vini Valdichiana Toscana, Consorzio del Vino Orcia, Consorzio del Valdarno di Sopra.

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