Grido d’allarme per il mondo del teatro

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Da quando il teatro è stato costretto ad abbassare il sipario ad aver pagato un prezzo assai alto sono oltre 600 imprese, di cui un terzo individuali, con 2.000 lavoratori diretti e circa 8.000 addetti considerando l’indotto. Sono i numeri della filiera del teatro a Firenze per la quale lancia l’allarme Confartigianato Imprese Firenze. 

“Quello dell’artigianato – commenta Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato – è un mondo trasversale che copre tantissime realtà imprenditoriali del paese tra cui l’universo del teatro che ruota attorno alla figura dell’artista, ma che fa affidamento su una miriade di soggetti e maestranze che oggi sono in grande difficoltà”.  Il comparto –  che comprende aziende per la fabbricazione di parrucche e costumi, parrucchiere, estetiste, truccatrici, soggetti per rappresentazioni artistiche e recitazioni, service audio, video, organizzazione, gestione di strutture – è bloccato da oltre un anno e le iniziative in streaming non sono assolutamente in grado di sopperire alla chiusura dei teatri. 

Tra i volti noti del teatro fiorentino c’è l’attrice Gaia Nanni: “Un anno fa, in 48 ore di telefonate, abbiamo visto saltare 60 repliche – racconta l’attrice – che sono 60 contratti firmati per oltre un anno di lavoro. E la cosa drammatica è che se salta il lavoro a me, salta a una grande squadra di persone che resta a casa. Io sono l’anello più visibile, ma l’intero comparto ha sofferto perdite enormi. Per questo secondo me è necessario fare una mappatura seria del comparto e poi erogare rimborsi sulla base delle reali perdite di chi con questo lavoro ci vive davvero”.