Orticoltura, finiti
i lavori al Tepidarium

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Un pezzo da collezione restituito al suo splendore. E’ stato inaugurato dal sindaco Renzi il Tepidarium del Roster dopo un intervento di recupero da 900mila euro. La struttura, che sovrasta il giardino dell’Orticoltura in via Bolognese risale alla seconda metà dell’800 e fa parte dei Cento luoghi.  Il Tepidarium è la serra più grande d’Italia e fu costruita dall’ingegnere architetto Giacomo Roster nella seconda metà dell’800. Gli ambienti restaurati sono stati visitati dal sindaco Renzi e dal presidente della Società Toscana di Orticoltura Alberto Giuntoli, in occasione della prima giornata della Mostra di piante e fiori, alla quale partecipano numerosi espositori e vivaisti provenienti da tutta Italia. La filosofia progettuale che ha ispirato l’intervento di recupero della struttura in ferro e vetro che nel progetto di Roster si ispirava al palazzo di Cristallo di Joseph Paxton (1851) e al giardino di inverno della Royal Horticultural Society di Londra progettato nel 1860 dal capitano Fowke, è stata quella di considerare l’edificio per quello che è sempre stato fin dalle origini: ovvero un padiglione espositivo aperto, una struttura monumentale leggera e libera, inserita in un parco e con esso unita da una sorta di simbiosi, che si esprime principalmente nella scelta del materiale della pavimentazione in calcestruzzo architettonico inghiaiato come il resto del Giardino dell’Orticoltura. I lavori di restauro della serra, del valore complessivo di 950mila euro, co-finanziati dalla Società per lo sviluppo dell’Arte, della cultura e dello spettacolo (Arcus spa), completano il recupero e la valorizzazione dell’intera area dei Giardini del Pellegrino e dell’Orticoltura.

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