Bene eccoci qua, col secondo appuntamento per andare a curiosare insieme tra i sipari fiorentini e non solo. Dunque vediamo, cosa posso consigliarvi questa settimana. Senza dubbio l’ariostesco Orlando al Teatro della Pergola, che da stasera, martedì 19 novembre, fino a domenica prossima vedrà impegnata la coppia formata da Stefano Accorsi e Marco Baliani. I due, “Giocando con Orlando” affrontano così il secondo capitolo di uno studio sull’epica avventura immaginata da Ludovico Ariosto, che già li ha visti protagonisti nella passata stagione di prosa. In quel caso Accorsi era in scena, accompagnato da Nina Savary (a fargli da contraltare femminile) e Baliani alla regia. Oggi troveremo sempre la firma di quest’ultimo sulla messinscena ma entrambi condivideranno le assi del palco. “Rispetto al precedente spettacolo – spiega il regista – questo lavoro sarà più fisico, più teatrale. C’è un cambio di registro. Nel precedente impegno l’attenzione era incentrata sulla parola detta mentre qui prevarrà la biologicità dei corpi”. Ovviamente centrale sarà sempre la rima, con la quale i due si divertiranno a intrecciare battaglie verbali uscendo di tanto in tanto anche dal testo, “ma senza per questo perdere la poesia dell’Ariosto”. I protagonisti si muoveranno su una scena fortemente evocativa, costruita a richiamare la dimensione del sogno e della follia, quella innescata dal malinteso amore per Angelica, sormontata da dodici cavalli in parte incompiuti, opera dello scenografo Mimmo Paladino . “Ogni volta che nomineremo la parola cavallo si ergerà un nitrito – spiega Accorsi – e si illumineranno le sculture sul fondo della scena”. Valore aggiunto alla messinscena è la riflessione sul rapporto uomo donna, di stretta attualità, con al centro quell’amore violento, che altro non è se non passione egoistica e malata, che spinge i paladini alla violenza e alla persecuzione dell’oggetto amato. “Ancor più forte risulterà che a fare da contrappunto a certe note evidentemente misogine del testo in questo caso sia un uomo – spiega Baliani”. Insomma qualche indicazione mi pare di avervela data. Certo le aspettative sono molto alte e vi confesso per primo la mia personale curiosità, che sarà soddisfatta nella sera di giovedì prossimo. Un’ultima notazione, i costumi sono di Alessandro lai, allievo del Premio Oscar Pietro Tosi. Cambiamo scena, al Verdi ancora trionfa il carosello coloratissimo e variopinto di “Priscilla, la regina del deserto”. Uno spettacolone, un musical ben interpretato, fatto di grandi scenografie, costumi sfavillanti, tra lustrini e paillettes e soprattutto voglia di non prendersi troppo sul serio. Occhio a non ritrovarvi nel mezzo anche voi, magari sul palco a far parte di una ballata popolare in un saloon del deserto australiano. Io vi ho avvertiti e comunque, se non lo avete già visto … procuratevi un biglietto. Priscilla sarà in scena col suo carico di drag queen e allegria dino a domenica prossima, con doppia replica sabato 23. Più seria è la proposta per questo fine settimana del Puccini, dove arrivano Stefania Rocca, Daniele Russo, Silvia de Fanti e Marco Mario de Nardis con l’intenso “Ricorda con rabbia” di Osborne. Un testo del dopoguerra inglese, che incornicia le inquietudini e gli umori, le incertezze della generazione dei giovani cresciuta sotto gli echi del conflitto mondiale, priva di slancio e di riferimenti culturali forti, ma chiamata a raccogliere l’eredità di un nuovo occidente da ripensare. Il fine settimana è uno solo, ma molto intenso, dunque per scegliere bene vi segnalo ancora tre proposte che a mio parere meritano e che potrete vedere tutte organizzandovi un po’. Venerdì 22 e sabato 23 al Teatro Lumière debutta una prima nazionale veramente eccezionale. Il nuovo spettacolo/concerto teatrale di Mariella Nava, la poetessa delle note, cantautrice eclettica e prolifica, dal talento indiscusso, firma di molti successi per grandi nomi della musica leggera italiana e internazionale. Nelle due date fiorentine promette uno spettacolo fatto non solo delle sue celebri canzoni, restituiteci in nuovo suggestivi arrangiamenti (ad accompagnarla saranno i suoi musicisti di sempre), ma anche di aneddoti, curiosità e racconti di una carriera brillante costellata di incontri irripetibili e episodi tutti da gustare. In questo viaggio la accompagnerà anche un’amica speciale, la brillante e spumeggiante Anna Meacci, con incursioni comiche che proprio dalle sue esperienze prenderanno spunto. Una collaborazione inedita e tutta da gustare tra la cantautrice e la nostra amica Anna … Segnalo anche che Mariella Nava venerdì 22 alle 16,30 sarà ospite di un incontro pubblico all’Auditorium de La Nazione, aperto liberamente a tutti. Bene se al Lumière potete andare sia venerdì che sabato, nel giorno dei due che vi rimarrà liberò io vi consiglio di occuparlo al Cestello dove salirà in scena la sempre elegante Elisabetta Salvatori, pittrice delle parole, narratrice raffinata e avvolgente, che col suo raccontare di velluto ci accompagnerà nel mondo di colori e visioni di Antonio Ligabue. Tavolozza, vita e pennelli di un uomo “Delicato come una farfalla e fiero come un’aquila”. E ci rimane scoperta la domenica pomeriggio, ma invece no. Dunque dove andare a passare il pomeriggio del dì di festa? Al Teatro delle Laudi, per chiudere il fine settimana con un pizzico di suspense, lasciandoci avviluppare dalle spire di un “Gioco diabolico”, quello immaginato da Dürrenmatt, che in uno sperduto cottage di campagna riunisce quattro magistrati ormai in pensione ma per nulla paghi di processi. Un malcapitato automobilista rimasto in panne durante una tempesta di neve si troverà così suo malgrado al centro di un processo dall’esito … che non voglio svelare per non togliervi ovviamente sorpresa e pathos. Tra gli interpreti in scena, agli ordini del regista Paolo Santangelo, la sempre bellissima e brava Eleonora Cappelletti, il capocomico Marco Contè, Silvia Moneti, Sandro Tripi e Moreno Pini. Lo spettacolo debutta venerdì 22 e replica fino a domenica 1 dicembre, ma solo nel fine settimana. Bene adesso non vi resta che … andare a teatro e buon divertimento a tutti, belli e brutti (come me) … (Marco Predieri)