A teatro con me…
Sette giorni in platea

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E così … iniziamo questo nuovo appuntamento su Firenze Free, anzi inizio questo nuovo appuntamento. Dopo tanti anni e innumerevoli articoli in terza plurale, come si confà a un bravo giornalista (come altrove continuerò comunque ad essere, sempre in terza plurale) qui mi presento in prima singolare, più informale, più diretto, una chiacchierata tra amici, così, appunto … per dare qualche consiglio, a chi lo cerca o a chi si vuol lasciare incuriosire, su come passare del buon tempo a teatro. Che poi il tempo trascorso a teatro è sempre buono, anche quando, e capita, le aspettative sono un po’ tradite. Dunque vediamo, nella settimana che si è appena aperta, per chi ancora non l’ha fatto, suggerisco di andarsi a vedere alla Pergola (repliche fino a venerdì 15)  “I Pilastri della società” del vecchio leone Gabriele Lavia, che smessi già lo scorso anno (nel Pirandello “Tutto per bene”) i panni del dark gigioneggiante a cui ci aveva mal abituati in precedenti produzioni shakespeariane,  graffia finalmente in stile classico, a lui certo più consono, restituendoci un Ibsen imponente, iper naturalista e molto ben curato nel complesso degli interpreti e nei quadri estetici. Una compagnia di buoni talenti, dove Gabriele Lavia troneggia da protagonista, oltre che da regista, ma senza (finalmente) rubare troppo la scena ai suoi più giovani colleghi, ciascuno armonicamente posizionato nel proprio spazio e ruolo. Il console Kastern Bernick del nostro istrione è un uomo sicuro di sé, senza troppi scrupoli, un avido affarista e politico sempre in bilico tra la vaga consapevolezza di essersi costruito sulla menzogna e su ripulite apparenze e il senso profondo di necessità della propria persona e del proprio ruolo e potere rispetto alla società “per bene” di cui fortemente si  auto elegge a colonna portante. Vi viene nessuno alla mente? Bè diciamocelo chiaro sì … Ma colpisce molto di più che questo testo sia datato 1877. Come a dire che la natura umana è incrollabilmente la stessa nei secoli, purtroppo. Qui Ibsen è molto indulgente comunque nel far ammettere pubblicamente sul finale al protagonista l’origine delle proprie fortune, che tuttavia, nonostante palesemente sporca, la  comunità di “brava gente” non potrà far a meno di accogliere con canti di giubilo. Per completezza aggiungo che lo spettacolo è un po’ lunghino, più lento sul primo tempo, però non guasta. Una produzione da grande teatro pubblico dei tempi d’oro. Passando di sfarzo in sfarzo non potrò mancare alla prima fiorentina di “Priscilla, la regina del deserto”, musical colossal, il cui arrivo in Toscana è preceduto dai successi nella capitale e dalle ottime recensioni. Non l’ho visto e non posso recensirvelo (ancora), ma avrò tempo di farlo, visto che resterà sul palco del Verdi, dove debutta questo mercoledì, fino a domenica 24 novembre. Per gli amanti del genere sarà quasi un delitto non cercare di accaparrarsi un biglietto … se non lo avete già in tasca. Tra gli appuntamenti da tenere d’occhio segnalo  al Cestello il ritorno dell’istrionica Maria Cassi, con i suoi tanti personaggi della quotidianità, rivisitati e raccontanti nella sua personale antologia umana “Crepapelle”, che vedremo sul palco di San Frediano venerdì 15 e sabato 16 (pochissimi gli strapuntini ancora rimasti). Da venerdì 15 a domenica 17 allo Spazio Alfieri vi, rinata sala in via dell’Ulivo, consiglio caldamente “Manoviva”, un appuntamento col teatro di figura di Girovago e Rondella, adatto per tutta la famiglia, dai bimbi ai nonni, per lasciarsi stupire e conquistare da una messinscena interamente “giocata con le mani”. Già le mani, protagoniste a creare immagini e suggestioni che raccontano storie e viaggi disegnando surreali personaggi, capaci di esibirsi in numeri di giocoleria o in destrezze acrobatiche.  Per chiudere ci spostiamo al Puccini, per incontrare l’estro comico e la sagace visione sul mondo (il nostro in particolare) della poliedrica Francesca Reggiani, che già dal titolo ci dichiara i suoi multiformi intenti narrativi, promettendoci ben “Cinquanta sfumature di Francesca”. Evidente e certo dissacrante è il richiamo al romanzo erotico best seller del momento, per molti, me compreso, una delle più solenni idiozie letterarie degli ultimi tempi (ovvio si parla di gusti personali), e qualcosa mi dice che sia così anche per la nostra Francesca. Di appuntamenti a teatro ce ne sono molti altri, ma questi sono per ora i miei best … Ciò detto vi do appuntamento alla prossima settimana, con tanti altri spettacoli da mettere in tasca. Buon teatro tutti. (Marco Predieri)

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