Don Milani e la pittura
a Palazzo Medici Riccardi

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Quanto ha contato la sua stagione artistica nella formazione di don Milani? E’ uno degli aspetti indagati dalla mostra “Don Lorenzo Milani e la pittura: dalle opere giovanili al Santo Scolaro”, che, per la prima volta in assoluto raccoglie oltre 80 opere del giovane Lorenzo, tra dipinti e disegni, credute finora disperse o distrutte, provenienti da collezioni private, di recente venute alla luce. L’esposizione, realizzata grazie al lavoro della Fondazione Don Lorenzo Milani, è allestita al primo piano di Palazzo Medici Riccardi, in via Cavour 1, ed è visibile fino al 24 luglio.

Dipinti, schizzi, studi di anatomia artistica rinvenuti dopo diversi decenni dalla morte di don Lorenzo e ripuliti dagli effetti del tempo che oggi, proprio nei giorni in cui ricorrono i 90 anni dalla nascita (è nato il 27 maggio del ‘23), portano alla luce un aspetto finora pressoché sconosciuto della vita e del carattere di Lorenzo Milani Comparetti.

Un percorso pittorico tutto sommato breve, quello di Lorenzo Milani, che si articola tra l’estate del ’41 – quando, a seguito del diploma, Lorenzo decide di non iscriversi all’università, ma di diventare pittore – e l’estate del ’43. Un biennio che ha determinato una crescita intellettuale e spirituale, oltre che artistica, di quello che diventerà il priore di Barbiana.

Molteplici i generi toccati dalle opere di Lorenzo Milani, dal neoimpressionismo al neoespressionismo; così come variegati sono i soggetti d’interesse dell’artista, dai panorami tipicamente fiorentini e toscani al ritratto e all’anatomia. Stili e soggetti finalmente visibili, dal momento che fino a oggi si conoscevano solamente due opere sull’intera produzione: Via delle Campora e Tre barche sulla riva.

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