Pergola, riflettori accesi
sulla nuova stagione

0
749

Una stagione all’insegna della qualità e della ricerca quella proposta dalla Fondazione Teatro della Pergola. Diciotto titoli in cartellone, di cui 5 prime nazionali. Le migliori produzioni del teatro italiano dirette e interpretate da Gabriele Lavia, Stefano Accorsi, Alessandro Gassman, Marco Baliani, Piefrancesco Favino, Fabrizio Gifuni, Toni e Peppe Servillo, Tullio Solenghi, solo per citarne alcuni: è la stagione di prosa 2013/2014, che prenderà il via il 5 novembre fino al 13 aprile 2014 e che si basa sulla solida convinzione che il teatro è prima di tutto un luogo di confronto e di discussione, e poi un luogo di fruizione.
Da quest’anno la Pergola si accredita anche come luogo di crescita progettuale e prospettica di alcuni spettacoli, che iniziano da Firenze il loro percorso produttivo completando e perfezionando in teatro gli allestimenti prima del debutto assoluto. Cinque le prime nazionali: “I pilastri della società” di Ibsen diretto da Gabriele Lavia, che inaugura la stagione; “Giocando con l’Orlando” con Accorsi e Baliani; “Una pura formalità” di Tornatore diretto e interpretato da Glauco Mauri; “Servo per due” l’Arlecchino contemporaneo di Pierfrancesco Favino e “Ti ho sposato per allegria” di Natalia Ginzburg per la coppia Chiara Francini e Emanuele Salce; in residenza anche il riallestimento per la nuova tournée de “La coscienza di Zeno” di Maurizio Scaparro.
Della stagione fanno parte anche alcune riletture di testi classici, come “Le voci di dentro” di Toni Servillo o “RIII – Riccardo III” di Alessandro Gassman e il “John Gabriel Borkman” diretto da Piero Maccarinelli. Spettacoli che recuperano anche temi ed argomenti ispirati al contemporaneo, come “‘Na specie de cadavere lunghissimo”, il Pasolini di Fabrizio Gifuni e il Craxi dipinto da Vitaliano Trevisan in “Una notte in Tunisia”, con Alessandro Haber. C’è la grande letteratura italiana, con Zeno e le scintillanti “Operette morali” di Martone. C’è Filippo Timi di ritorno col suo Don Giovanni. C’è un riapprodo pirandelliano per Federico Tiezzi, il “Non si sa come” con Sandro Lombardi, e l’attesa per “Il giuoco della parti” di Roberto Valerio. Non manca la commedia con la riedizione de “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Gleijeses, l’inedito Lo Monaco in “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo e Eros Pagni e Tullio Solenghi nei panni dei “Ragazzi irresistibili” di Neil Simon.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.