Artusi ricorda Artusi nel bicentenario

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Firenze rende omaggio a chi in un’epoca ormai lontana, quando ancora non si assisteva alla proliferazione di blog e siti di cucina, seppe dare una sua dignità alla cultura gastronomica, in particolare toscana. Stiamo parlando di Pellegrino Artusi, di cui ricorre il bicentenario della nascita e che sarà ricordato martedì 4 agosto ore 10,00 in piazza D’Azeglio, dove lui abitava e scrisse il suo famoso trattato di gastronomia. Per un ricordo di Pellegrino Artusi abbiamo voluto scomodare un altro Artusi, Luciano, a sua volta storico noto e appassionato delle tradizioni fiorentine.

“Più passa il tempo e più ci rendiamo conto di quanto sia ancora attuale a Firenze la presenza del nostro avo, nonostante i due secoli di storia lasciati alle spalle. Lui è considerato universalmente il padre della cucina italiana, in quanto seppe coniugare cibo e letteratura in quel ricettario di gastronomia, scritto con scorrevole e simpatica narrativa in perfetto idioma italico, intitolato “La Scienza in Cucina e l’Arte di mangiar bene”. Per primo seppe riunire tante tipiche pietanze regionali in quell’opera letteraria, ancor oggi comunemente nota, che si pone fra le principali che rappresentano la giovane letteratura italiana. In tal modo Pellegrino contribuì, in cucina con le ricette e attraverso la propria conoscenza letteraria, all’unificazione degli Italiani, sia a tavola che alla loro formazione linguistica del nascente Stato.

Era nato il 4 agosto 1820 a San Ruffillo di Forlimpopoli e il 4 agosto 2020 sarà il suo duecentesimo anniversario della nascita. Pellegrino trascorse la sua vita fra Romagna e Toscana; visse per trent’anni a Forlimpopoli e ben sessantuno a Firenze”.

Alla cerimonia sarà presente anche la Venerabile Compagnia dei Quochi, che si prefigge tra l’altro di tutelare la cultura gastronomica.