Chi sono le mamme “nate” in questa era così anomala ed emergenziale? Un’epoca fatta di tamponi, mascherine, paura e distanziamento? La start up fiorentina Me First scatta una sua fotografia della mamma al tempo del Covid. “In occasione della festa che celebra una delle figure tra le più importanti nella nostra società, pensiamo sia giusto soffermarci sull’identikit delle donne che sono diventate mamme tra il 2020 e il 2022 – spiega Cristina Di Loreto, psicologa, psicoterapeuta, mamma e fondatrice di Me First –. Sono donne che hanno dovuto affrontare una solitudine ben più profonda di quella che già si vive in questo delicato momento di transizione. Sono donne che hanno vissuto il puerperio spesso isolate. Se da un lato alcune hanno potuto contare sul compagno in smart working, molte neomamme hanno dovuto rinunciare al prezioso supporto delle madri o delle suocere”.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Frontiers in Women’s Global Health” ha rilevato che l’impatto di questo momento storico sulla salute psicologica delle neo madri è stato imponente. La ricerca, condotta su circa 900 donne ha registrato un tasso raddoppiato di disturbi psicologici dello spettro ansioso e della depressione post partum.
“La pandemia ha destabilizzato la salute psicologica delle neomamme su moltissimi fronti: l’assenza dei compagni o delle compagne nel periodo pre parto o del parto, la solitudine nei momenti successivi, ma anche la scarsa attività fisica nei momenti di lockdown e la conseguente diminuzione di ormoni importanti per il benessere madre-bambino, il distanziamento sociale e quindi la reale e concreta mancanza del supporto sociale, uno dei più importanti fattori protettivi dal punto di vista psicologico per contrastare la depressione post partum – prosegue Di Loreto -. La mancanza di socialità, dal mio punto di vista e dal mio osservatorio privilegiato composto dalle madri che incontro grazie al progetto Me First, ha creato anche un nuovo fenomeno: l’abitudine a evitare contesti sociali per chi ha bambini sotto i 3 anni. La maggior parte delle “mamme covid”, insomma, fatica a percepire la ‘normalità’ così come è intesa dalle mamme pre Covid”.