Stop all’Imu prima casa
Quanto risparmiano i fiorentini Di media ogni contribuente potrebbe salvare 295 euro. Ma quanto ci rimettono i Comuni?

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Nessuno metta mano al portafogli. L’Imu sulla prima casa non si paga, almeno per ora. Il governo Letta non ha perso tempo, senza neanche guardare alla provenienza politica di una proposta che aveva comunque caratterizzato la campagna elettorale, ha deciso di sospendere i versamenti relativi alla rata dell’imposta in scadenza a luglio. Una boccata d’ossigeno per quanti abitano in una casa di proprietà, che potranno almeno destinare i soldi recuperati ad altri capitoli di spesa, come alle vacanze estive ormai alle porte, magari sommati a quelli salvati con il rinvio della nuova tassa sui rifiuti, la famigerata Tares. Ma quanto risparmieranno i fiorentini con la sospensione dei pagamenti sulla prima casa? Una cifra non elevatissima, ma comunque significativa di questi tempi: cioè 295 euro di media a nucleo familiare su scala annuale. Un dato messo in luce dai rendiconti del Ministero delle Finanze relativi ai versamenti effettuati al 5 febbraio scorso, secondo cui nel solo territorio comunale di Firenze per l’abitazione principale sono stati sborsati in tutto 41 milioni e 382 euro. Un tesoretto concretizzato grazie all’obolo certo non volontario di 140.189 contribuenti, che quest’anno potrebbe svanire. Per altro bisogna tenere conto del fatto che questa è solo una parte dei proventi dell’Imu, cui bisogna aggiungere i 198,4 milioni derivati dalla tassazione degli altri immobili, cioè tutto quanto non è ascrivibile alla voce abitazione principale, che gode di una tassazione agevolata.

Se chi ha una casa tira un sospiro di sollievo, a preoccuparsi di questa sospensione dei pagamenti, che dovrebbe aprire la strada a una revisione complessiva dell’Imu, sono le amministrazioni comunali. Dalle loro casse verranno a mancare – almeno nell’immediato, visto che qui sarebbero andati a finire direttamente tutti i proventi – risorse economiche già destinate alla copertura di spese e investimenti, creando non pochi problemi, come ha fatto capire l’assessore al Bilancio di Firenze, Alessandro Petretto, che dimostra di non avere gradito la scelta del governo. Si tratta infatti di cifre importanti, se si pensa ad esempio che a seguito dei versamenti effettuati dai fiorentini con la rata di luglio dell’anno scorso su un totale di 93,5 milioni di euro, a Palazzo Vecchio spettavano 57 milioni, frutto però non solo dell’aliquota sulle prime case ma dell’intera imposizione Imu. “Per Firenze la sola Imu sulla prima casa – spiega Marco Stella, consigliere comunale e capogruppo del Pdl – vale 40 milioni di euro”. Una perdita dolorosa insomma, che accomuna tutte le amministrazioni comunali, grandi e piccole. Tanto che solo quelle della provincia fiorentina si attendevano un dividendo di ben 114,8 milioni di euro, frutto di un versamento complessivo di quasi 190 milioni. Non resta che aspettare dunque, per capire come il governo intenderà risolvere la questione e reintegrare la quota venuta a mancare ai vari enti locali, sapendo che adesso difficilmente si può tornare sui propri passi e ripristinare la tassa così com’era senza scatenare le proteste dei contribuenti. Intanto godiamoci questo “regalo” inatteso. (Maurizio Abbati)

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