Chi sono i miei genitori. Alla ricerca delle proprie origini

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Non c’entra essere più o meno felici della famiglia in cui si vive. Quando si è il frutto di un’adozione può diventare naturale chiedersi chi sono i propri genitori naturali, da dove si proviene e come si è arrivati ad essere quelli che siamo. Aumenta il numero di quanti si presentano per chiedere di avere accesso alle informazioni sulle proprie origini, anche all’Istituto degli Innocenti, dove nei secoli sono passati 500mila bambini e dove oggi ne sono ospitati altri 7. Da un anno per rendere più facili queste operazioni di ricostruzione della propria identità è nato il progetto “Serio”, frutto di una collaborazione tra Innocenti, Regione e centri di adozione dell’area vasta, e solo nei primi sei mesi di attività allo sportello informativo si sono rivolte 75 persone, di cui in 48 casi si è trattato degli stessi soggetti adottati e in otto casi di loro figli. La ragione che spinge a farsi avanti è soprattutto quella di conoscere la propria storia familiare, seguita dal desiderio di conoscere la madre biologica. Per accedere al servizio basta avere 25 anni, oppure sopra ai 18 ma con motivi gravi di carattere psicofisico, o ancora essere famiglie adottive con figlio minorenne ma sempre se ci sono ragioni comprovate.