Pane e farina, i prezzi fanno boom

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Dai 37 auro al quintaledi poco meno un anno fa agli attuali 69 con un aumento percentuale globale dell’86%. È quello subito dalla farina di grano tenero che sta mettendo in ginocchio il comparto dei panificatori e dolciari, e non solo. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutte le famiglie per gli aumenti dei prodotti al consumo a cui i panificatori non hanno potuto sottrarsi: dall’1,50 euro di luglio 2021, all’1,70 euro di novembre 2021, all’1,90 euro da aprile 2022 per il filone di pane da mezzo chilo(+27% in meno di un anno).

“Ma gli effetti sono anche sotto gli occhi (e nelle casse) di tutti gli operatori del settore che stanno registrando un calo delle vendite di circa il 20%, in special modo per quanto riguarda i prodotti correlati al pane, dalle pizze alle schiacciate – spiega Andrea Panchetti, presidente dei dolciari e panificatori di Cna Firenze Metropolitana -. Tanti colleghi rinegoziano periodicamente, circa una volta al mese, i fidi concessi dalle banche, ma la situazione è ormai insostenibile perché la produzione è diventata antieconomica”.

La motivazione dei rincari? Per Cna è fortissima la componente speculativa visto che i grossisti (tanto stranieri che italiani) che controllano il settore del grano lo immettono sul mercato con parsimonia non soddisfacendo la forte domanda così da farne crescere il prezzo.

Uno tsunami per il comparto alimentatonon solo dagli aumenti dalle materie prime, maanche dal caro-energia e dal costo del lavoro.