Toscana, tiene l’economia ma non i salari

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L’economia tiene, il portafogli dei cittadini e dei lavoratori no. E’ quanto racconta l’ultimo focus Ires, il centro studi della Cgil Toscana. L’andamento della congiuntura economica regionale sembra mostrare una significativa divaricazione tra l’evidenza, positiva, di alcuni indicatori del ciclo economico e l’evidenza, negativa, del vissuto di un numero sempre crescente di cittadini. Il focus mette in evidenza tre dati: l’inflazione che erode i salari; il rischio ridimensionamento del Pnrrche produrrebbe effetti pesantissimi su economia e occupazione regionale (un punto di Pil e 20mila posti di lavoro); la ripresa occupazionale che è precaria visto che vanno in pensione i tempi indeterminati e vengono assunti i precari. Sul fronte salari, si rileva come aumenti il monte salariale ma – per via dell’inflazione – pro capite si perda il 7% nel 2022 e il 3% nel 2023, quindi una perdita del 10% del salario reale in due soli anni. Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2022 solo il 29% dei nuovi assunti era a tempo indeterminato; il saldo dei tempi indeterminati – tra chi va in pensione o è licenziato e chi è assunto – in Toscana negli ultimi due anni è meno 55mila, mentre il saldo dei contratti precari è +127mila.