8 anni di luci e ombre, Cristina Acidini si congeda

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“Questo è il mio ultimo intervento a Firenze in qualità di Soprintendente e diventa inevitabilmente un discorso di congedo, dopo otto anni pieni di servizio in questo posto. Infatti alla fine del 2006 ho preso il testimone dal mio autorevole predecessore Antonio Paolucci”. Sono le parole di congedo della soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini (nella foto a destra), pronunciate nella Sala Bianca di Palazzo Pitti alla presentazione del programma di mostre di “Un anno ad arte 2015”. Per il bene di tutti resisterò alla tentazione di fare bilanci, ha detto la soprintendente, ma un accenno alle cose belle accadute in questi anni c’è stato lo stesso, a cominciare dai riconoscimenti internazionali per il polo fiorentino e i lavori per rendere gli Uffizi un museo sempre più a misura di visitatore, i grandi restauri e le grandi mostre. Ma c’è anche un volto buio, da non raccontare, perché bisogna lasciare “ognuno libero di popolarlo come meglio sa o crede, con le fatiche, i rischi, i conflitti, i contenziosi, con la pressione crescente dell’aggressività politica e mediatica degli ultimi anni”. E’ per questo che la Acidini giudica con favore il proposito di “suddividere questo smisurato carico di responsabilità tra posizioni apicali diverse, rendendolo per ognuna umanamente sostenibile”.

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