Due campanili, un aeroporto. C’è la fusione, manca la pista Enrico Rossi soddisfatto: ”Pisa può fare i volumi e Firenze i margini”. E ora basta polemiche

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Di due, uno. Fino a poco tempo fa nessuno poteva realmente prospettare l’esistenza di un solo aeroporto della Toscana centrale, articolato su due scali sinergici in grado di lavorare assieme anziché farsi concorrenza. Adesso la nascita di un’unica società di gestione per il Vespucci di Firenze e il Galilei di Pisa è una realtà, grazie al lavoro portato avanti dal presidente Enrico Rossi, che ci ha creduto nonostante tutto, malgrado le resistenze di parte del suo stesso Pd e di diversi amministratori locali, e grazie anche ai soldi del ministero, che hanno vinto le resistenze più di tante speranze e promesse. “Oggi è un grande giorno per la Toscana – dice Rossi, fresco di candidatura da parte del suo partito per un secondo mandato -. Sono convinto di aver fatto una delle scelte più importanti per Pisa, per Firenze e per tutta la regione. Mettere insieme i due aeroporti ci fa diventare un riferimento nazionale e la pista di 3 chilometri che ha Pisa potrà rappresentare un elemento di attrazione per vettori intercontinentali più di quanto non sia avvenuto finora. Pisa può fare i volumi e Firenze può fare i margini. Abbiamo un piano di sviluppo che ci porta a soddisfare la previsione delle esigenze del traffico aereo nei prossimi anni, fino all’obiettivo di 11 milioni di passeggeri”. Un governatore soddisfatto dunque, dopo che il piano ha incassato il sì dell’assemblea dei soci Sat, che ha deliberato con il 99,96% del valore azionario la fusione con Adf. Questo non significa che da oggi tutte le polemiche siano risolte. Polemiche “politiciste” le definisce Rossi, a cui dice basta, così come a “previsioni ambientali sull’area di Firenze che non stanno né in cielo né in terra, perché lì ci sarà un miglioramento complessivo, a partire dalla sicurezza dei voli e dall’ambiente”. Resta adesso da vedere se l’integrazione tra i due scali riuscirà a concretizzarsi in un “piano di volo” unitario, cioè se si saprà effettuare una programmazione che valorizzi entrambi e tenga conto delle differenti vocazioni. E’ chiaro che Pisa farà forza soprattutto sui voli a lunga gittata, intercontinentali, oltre ai low cost. Così come Firenze tenderà più ad accogliere i voli business. In mezzo resta una “zona grigia”, con all’interno collegamenti che potrebbero essere effettuati da entrambi. E’ qui che bisognerà fare luce, ma se si parla di turismo in un raggio europeo o mediterraneo è probabile che la preferenza ricada sul Vespucci, visto che Firenze è la città più gettonata. Certo si tratta di programmi di sviluppo futuristici, visto che per passare ai fatti manca l’essenziale: la nuova pista da 2.400 metri. (Ma.Ab.)

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