Il 1 Maggio non si celebra esaltando il divertimento, ma rispettando i valori che la festa del lavoro intende ricordare. Il segretario generale della Filcams Cgil di Firenze, Massimiliano Bianchi, scrive al sindaco Nardella per sottolineare come aver scelto il 30 aprile come data per la Notte Bianca tenda a sminuire il significato di quella giornata dei lavoratori che si va così da intaccare. “Organizzare la notte bianca il 30 aprile vuoi dire, di fatto, sminuire il valore della festa del 1° maggio e non riconoscere a quel valore un festeggiamento adeguato, perché la città, così facendo, esalta il divertimento ed il consumo, facendoli diventare i valori della giornata. La nostra riflessione – scrive la Filcams – non vuole essere antimoderna ed ideologica, ma chiede soltanto maggiore rispetto dei valori del lavoro che quella giornata rappresenta. Non essersi posti ancora una volta la questione della notte bianca il 30 aprile, inevitabilmente associata alla festa del l° maggio, significa organizzare un evento importante a scapito della festa del lavoro, tanto che noi rimaniamo fermamente contrari alla Legge Monti sulla liberalizzazione degli orari commerciali, che ha istituito il principio del sempre aperto, senza confronto alcuno. Vorremmo, viceversa, che il Parlamento abrogasse quella norma a favore di un’altra, che potesse ridare agli entil ,alle forze sociali ed economiche una funzione di regolazione, affinché il mercato non abbia la prevalenza sul lavoro. Crediamo, signor sindaco, che quando si fanno delle scelte come la notte bianca, il 30 aprile, si dovrebbero ascoltare le ragioni delle forze sociali”. “Il dialogo quando praticato – prosegue il segretario Bianchi – produce risultati riscontrabili: si veda la vicenda sullo sciopero dei Musei Statali per Pasqua, in cui le richieste non erano ideologiche, ma finalizzate a garantire il diritto all’occupazione ed i livelli retributivi, mantenendo aperti i musei e le bellezze artistiche e culturali della città e del Paese. Lì, la politica ha ascoltato correttamente le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori , riuscendo a contemperare due interessi fondamentali”. “Signor sindaco – conclude la Filcams – le chiediamo che quando si vuoi far vivere la città si tenga in considerazione anche il valore del lavoro, chi lo svolge e chi lo rappresenta, su cui si fonda la nostra Costituzione. Crediamo che la notte bianca potesse essere organizzata in altra data se un confronto si fosse esercitato. Così non è avvenuto, ragion per cui non siamo d’accordo con l’aver organizzato la notte bianca il 30 aprile, andando a sconfinare con il 1° maggio e le ragioni della festa del lavoro”. (Ma.Ab.)