Le poste di Michelucci condannate all’anonimato L’area attorno all’edificio di via Pietrapiana in attesa di una riqualificazione

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Sarà forse un’opera considerata minore, ma quell’edificio noto come Palazzo delle Poste in via Pietrapiana e di cui nessuno sembra ricordarsi, circondato da biciclette appoggiate ai muri, graffiti e spesso da sporcizia, fu realizzato negli anni 60 da Giovanni Michelucci, lo stesso della stazione di Santa Maria Novella. Prima era solo un buco vuoto, rimasto tale fin da quando venne demolito un intero isolato negli anni 30 per creare nuove costruzioni, di cui però a lungo ci si dimenticò. L’idea era quella di dare vita a un contenitore che si abbinasse all’architettura degli edifici circostanti e potesse ospitare sia uffici pubblici che abitazioni. Michelucci delineò così un edificio armonico sebbene compatto e razionale, che lascia molti indifferenti, ma rappresenta comunque un esempio dell’architettura di quegli anni. Più volte sono stati lanciati appello contro il degrado che affligge la zona ed è intervenuto lo stesso Comune, ma per il Michelucci dimenticato sembra non esserci pace.

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