Protezione civile: c’è il nuovo piano

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E’ pronto il Piano di protezione civile dell’area fiorentina, che viene presentato alla cittadinanza, da cui ci si attende una fondamentale collaborazione. Specie in un territorio come questo che presenta notevoli criticità dal punto di vista del dissesto idrogeologico e del rischio sismico, domandando pertanto azioni quotidiane di prevenzione e di cautela oltre alla predisposizione di punti di raccolta e alla preparazione, individuale e comunitaria, nella gestione delle situazioni di emergenza. Il piano di protezione civile si articola in tre diversi settori di potenziale criticità: rischio sismico, rischio alluvione e rischio neve-ghiaccio.
Per quanto riguarda il rischio alluvione bisogna ricordare che a Firenze il rischio idraulico è strettamente connesso al reticolo principale dell’Arno e ai torrenti direttamente o indirettamente tributari il cui bacino insiste su importanti centri abitati: Ema (Ponte a Ema, Cascine del Riccio, Galluzzo), Mugnone (Ponte alla Badia, Le Cure, San Jacopino, Rifredi, Novoli, Cascine), Terzolle (Serpiolle, Careggi, Ponte di Mezzo, Novoli), Greve (Galluzzo, Ponte a Greve, San Bartolo, Mantignano), Mensola (Settignano, Ponte a Mensola, Coverciano, Rovezzano), fossi Dogaia e Dogaione (Ugnano), fosso Macinante (Cascine), canali Macinante e Goricina (Petriolo, Peretola, Le Piagge). Il piano prevede una serie di norme di comportamento da tenere prima, durante e dopo l’evento e indica come accedere alle fonti informative necessarie a fronteggiare l’emergenza.
Per il rischio sismico, gli esperti hanno elaborato un cosiddetto “scenario di danno” con la localizzazione e l’estensione dell’area maggiormente colpita, la funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di distribuzione. Al verificarsi dell’emergenza il sindaco, in qualità di autorità comunale di protezione Civile, si avvale del Centro Operativo Comunale, che ha sede alla protezione civile, in via dell’Olmatello. Qui dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Per la messa in sicurezza dei cittadini sono individuate e organizzate aree di attesa della popolazione, aree di attesa con sosta, centri e aree di assistenza dei cittadini. Tutte sono gestite in collaborazione con il volontariato che svolge attività di comunicazione delle informative del sindaco e consegna i primi generi di conforto. Le aree di attesa, divise per quartiere sono: Quartiere 1/ piazzale Michelangelo, piazza D’Azeglio, p.zza Ss. Annunziata, piazza Pitti, piazza Tasso; Quartiere 2/ parcheggio piscina Costoli, piazza della Libertà
Quartiere 3/ piazza Acciaiuoli, piazza Bartali, parcheggio via Senese; Quartiere 4/ parcheggio Coop viale Nenni, piazza dell’Isolotto, giardino via dei Bassi, piazza Pier Vettori; Quartiere 5/ piazza Dalmazia, piazza Leopoldo,  parco giochi via Perfetti Ricasoli, giardini di via Sardegna, parcheggio Ospedale Pediatrico Meyer.
Infine, per il rischio neve all’interno del documento viene delineato il sistema di allertamento che individua quattro livelli di rischio attraverso una serie di colori. Per il rischio neve: verde (nulla da segnalare), giallo (fino a 2 centimetri in pianura, con possibili temporanei problemi alla circolazione), arancio (fino a 10 centimetri in pianura, sono possibili black-out elettrici e telefonici) e rosso (oltre i 10 centimetri in pianura, sono possibili diffusi problemi alla circolazione stradale, con interruzioni della viabilità e black-out elettrici e telefonici). Per il rischio ghiaccio è utilizzato lo stesso sistema di allertamento in crescendo dal verde al rosso, in base agli effetti sulla circolazione stradale e ferroviaria e alle possibili interruzioni sulla fornitura di servizio quali acqua, telefono, elettricità. La risposta della protezione civile a questi rischi è rappresentata dall’attuazione di tutta una serie di azioni: informazione alla popolazione, mantenimento transitabilità della rete viaria (in particolare di quella destinata alla funzionalità dei servizi essenziali, con priorità per quelli istituzionali primari, ospedali, strutture operative di pronto intervento come 118 o 115.), assistenza alla popolazione coinvolta negli eventi, in modo particolare ai soggetti appartenenti a categorie svantaggiate.

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