Terremoto, troppo pochi gli edifici antisismici

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Un giornata di paura concitazione tra Firenze e Siena, a causa del terremoto che si è manifestato con scosse sismiche arrivate fino a 4.1 di magnitudo. E che ha provocato numerose evacuazioni di edifici, comprese le scuole, rimaste chiuse per precauzione. Ma i Geologi invitano alla calma “L’Appennino è una catena montuosa viva, in formazione, e i terremoti ce lo testimoniano. Ma non deve essere creato un allarmismo indiscriminato”. Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, interpreta la fitta serie di scosse che hanno interessato il Chianti dove già ad agosto si erano verificati episodi di movimento sismico. “Non è possibile rassicurare, ma non è neppure il caso di creare allarmismi quando si parla di terremoti. L’area interessata dallo sciame in atto è caratterizzata da una sismicità storica che raramente ha raggiunto livelli distruttivi; c’è comunque da stare in allerta. È un fenomeno simile a quello che tra luglio e agosto aveva interessato la Toscana centrale. Prima le colline Metallifere, tra Siena, Monteriggioni e Sovicille. Poi la zona di San Gimignano. Quindi il Chianti e la Valdelsa”. In estate le scosse si potevano ritenere leggere, dal momento che avevano raggiunto magnitudo 3,4 della scala Richter, “tutte in un’area sismicamente attiva, ma sufficienti per non farci dimenticare che buona parte Toscana è sismica”, spiega la presidente Fagioli. Stavolta si è toccato il valore di magnitudo 4,1 con una serie lunghissima di scosse. “Tutto ciò ci rammenta che non è saggio dimenticare l’esistenza dei rischi naturali, la strategia dello struzzo non paga. Dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione, i terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie neppure quando ci sono le feste di Natale”, commenta Fagioli. E purtroppo non si possono prevedere. Unica certezza, le costruzioni antisismiche. Il vero problema infatti sono gli edifici, anche quelli pubblici, non antisismici perché, ribadisce Fagioli “non è il terremoto che uccide, ma la costruzione che ti crolla in testa. Dai dati del censimento dell’edilizia scolastica del Ministero dell’Università e della Ricerca (2012) risulta che in Toscana su 2.839 edifici scolastici solo 566 sono stati progettati in accordo con le normative antisismiche, gli altri, cioè l’80% del totale no; forse più che il dentro e fuori dalle aule sarebbe più produttivo, e meno pericoloso, informare insegnanti ed alunni se l’edificio della loro scuola è, o meno, a rischio di crollare con un terremoto”.

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