Il rischio del viaggio: terrorismo e travel security

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Viaggiare è un piacere, ma può diventare un incubo. Il rischio in cui un viaggiatore può incappare è vario oggi per quanto riguarda l’esposizione a reati di ogni genere e aumenta se non si adottano alcune regole volte a garantire la prevenzione. E’ di travel security che si è parlato al St. Regis, nella riunione del Rotary Michelangelo con il colonnello dei carabinieri, ora nella riserva, Carlo Corbinelli. Il rischio che un turista corre è per il 99,5% quello legato a borseggi, furti di bagagli e truffe; per lo 0,49% rapine e aggressioni; per il solo 0,01% quello di attacchi terroristici, che però è ovviamente il pericolo più macroscopico. Fondamentale per questo ultimo caso è ad esempio permanere il meno possibile in quelle situazioni e quei luoghi dove l’esposizione è maggiore, a cominciare dalle aree comuni di stazioni e aeroporti, oppure i cosiddetti luoghi simbolo in specifiche circostanze. <<Si dice che siamo in guerra – ha detto Corbinelli – ma noi stiamo adottando ancora strategie inadatte a una situazione del genere; dobbiamo migliorare i controlli e allo stesso tempo velocizzarli per evitare di creare nuove situazioni di assembramento>>. Difficile parlare di luoghi più o meno a rischio, ma essenziale è documentarsi sulla realtà dei paesi in cui ci si appresta ad andare e in certi casi evitare il classico fai da te. Non rinunciare ai viaggi insomma, ma organizzarli con attenzione. Simili pericoli d’altronde si possono correre anche nelle nostre città.

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