Confprofessioni Toscana: parità di genere ancora lontana tra i liberi professionisti

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“La parità di genere è ancora lontana. Anche nel mondo dei liberi professionisti. E deve essere un obiettivo da perseguire con forza, a cominciare dalla liberale Toscana, facendo in modo che la professionalità venga valutata e rispettata senza distinzioni di genere”.

Così il presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani lancia un appello a tutti i soggetti coinvolti affinché ci si adoperi per un obiettivo fondamentale.

I numeri parlano chiaro. Secondo il rapporto Confprofessioni, rispetto al periodo pre-Covid (2018-19) il numero di liberi professionisti è andato incontro a un calo consistente e l’intensità di tale calo è particolarmente elevata in Centro Italia (-3,7% sul triennio), dove ha colpito pesantemente soprattutto le donne libere professioniste (-5,2%) contro un -2,9% degli uomini.

Donne che per altro scontano un gap già preesistente in termini numerici. In Toscana le libere professioniste sono infatti il 33,5% del totale, valore che si posiziona circa a metà della classifica delle regioni italiane. L’aspetto più critico è che nella fascia dei più giovani gli uomini risultano il 60,7% contro il 39,3% delle donne. Si tratta per altro della regione del Centro Italia che presenta il maggior gap a favore degli uomini nella composizione dei professionisti giovani: sotto ai 34 anni le donne sono il 39,3%; nella fascia 35-54 anni sono il 38,3%; nella fascia sopra ai 55 anni sono il 22,2%.

Un altro evidente gap a cui le donne professioniste devono far fronte è poi quello reddituale, che in Toscana tra il 2020 e il 2021 è risultato addirittura in crescita: le donne guadagnano in media circa 21mila 400 euro in meno dei colleghi.

“Quando si parla di equo compenso per i professionisti – riprende Liserani – non dobbiamo dimenticarci di un’equità che va considerata e rivendicata anche sotto il profilo di genere”.