Stop alle esplorazioni per il Co2. La Regione Toscana non intende dare parere positivo sulla Via, la Valutazione di impatto ambientale, per la realizzazione di due pozzi esplorativi per la ricerca di C02 nel Comune di Certaldo. La decisione è stata presa dalla giunta e verrà comunicata alla Life Energy, la società che ha richiesto l’autorizzazione ad effettuare le perforazioni di ricerca. L’orientamento è in coerenza con la decisione già assunta dall’esecutivo regionale con la delibera 756 del 9 settembre scorso. Con quell’atto si individuava nel recupero dell’anidride carbonica dagli impianti geotermoelettrici una modalità meno impattante rispetto a quella tradizionale di estrazione dal sottosuolo, con evidenti vantaggi, dal punto di vista costi-benefici, sia per l’ambiente che per la stessa attività economica. Basti pensare che già adesso le sperimentazioni in corso nell’area geotermica della Val di Cecina premettono il recupero di 50 tonnellate all’anno di C02, con una potenzialità che arriva fino alle 100mila tonnellate annue. “E’ una posizione – spiega il presidente Enrico Rossi – che sta tutta in scelte fondamentali che la Toscana ha compiuto in materia di tutela ambientale e promozione di uno sviluppo economico sostenibile per i territori. In fondo è la stessa Europa che ci chiede di ridurre le emisioni in atmosfera di CO2. Risulta quindi convincente la scelta di recuperarla dalle emissioni di queste centrali anziché continuare a perforare il territorio con impatti notevolmente superiori. So che il quadro normativo nazionale in materia non è favorevole, ma questa è una battaglia che vogliamo fare e andremo fino in fondo”.