La ripresa è lì, ma manca sempre un passo Prevista una crescita dell’occupazione, servono politiche per lo sviluppo

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La ripresa è lì, a portata di mano. Sembra sempre allontanarsi come un miraggio, ma è lì. Lo avvertono anche le aziende, che sembrano più propense ad investire, ad assumere nuovo personale. Ma ancora questa propensione non si è tradotta in reali aumenti. Secondo i dati Istat Unioncamere il saldo del mercato del lavoro dipendente in provincia nel quarto trimestre 2014 è stato negativo per 2320 unità, mentre il primo trimestre 2015 si è chiuso con un sostanziale equilibrio, cioè zero, tra assunzioni e cessazioni dei rapporti. Sono invece più rosee le aspettative per il secondo trimestre 2015, con un dato positivo per 1570 unità, grazie soprattutto all’apporto dei servizi. Ancora in calo invece l’artigianato, che ha perso l’1% delle imprese nel primo trimestre 2015 e nel secondo purtroppo dovrebbe perderne ancora uno 0,4%. Però ci siamo, cresce ancora l’export e torna a crescere la produzione manifatturiera. Basta allungare la mano per afferrare questa ripresa, ma per farla diventare strutturale servono profondi cambiamenti, servono scelte politiche di lungo periodo che vadano oltre la contingenza e i provvedimenti tampone. Abbiamo speso tante energie per cercare di arrestare la crisi, adesso ne serviranno altre per accelerare se vogliamo che la macchina non si fermi e il motore riprenda giri. Bisogna però che queste energie vengano liberate, che si intraveda un progetto complessivo.

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