Russia, un turismo da coccolare. Cifre alla mano In 5 anni più che raddoppiati gli arrivi da Mosca. E i russi sono secondi come spesa dietro solo agli americani

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La crisi internazionale dovuta alla questione ucraina, il deprezzamento del rublo, le difficoltà economiche: è un concorso di cause quello che sembra aver determinato la riduzione del flusso turistico dalla Russia verso il nostro paese. Su scala nazionale per il 2014 si parla di circa il 7% in meno di pernottamenti, mentre la Toscana sembra risentire in modo meno vistoso di questa chiusura del mercato e perdere poco più dell’1%. Si tratta comunque di un fenomeno importante, perché non bisogna fare l’errore di pensare che il turismo russo sia legato a soli pochi facoltosi; tanto che il volume d’affari generato con gli anni in Italia è diventato sempre più considerevole, fino a porre Mosca tra le capitali internazionali su cui più far leva nelle nostre campagne di marketing turistico. Secondo un rapporto di Enit, nel 2013 si è verificato un aumento dei flussi turistici provenienti dalla Russia del 14,2%. Flussi che in cinque anni sono più che raddoppiati, con gli arrivi passati dai 461 mila nel 2009 a 1,088 milioni nel 2013 e i pernottamenti da poco meno di 3 milioni e 600mila nel 2009 a quasi 8 milioni l’anno scorso, secondo Bankitalia. Per altro i turisti russi sono da considerarsi “top spender” in tutte le maggiori città italiane: la quota di acquisti effettuata da cittadini russi ammonta al 29% a Milano e Roma, al 17% a Firenze e al 16% a Venezia. La spesa turistica russa in Italia è cresciuta nel 2013 dell’11,4% e ha portato l’indotto a 1 miliardo e 328 milioni di euro: un livello secondo solo a quello del turismo statunitense e pari a tre volte l’indotto dei cosiddetti paesi emergenti come Cina e Brasile. Sono le ragioni dei numeri dunque che devono spingerci a coccolare i nostri turisti russi, potenziando l’azione promozionale e lavorando per migliorare gli standard di accoglienza, nella direzione di una tipologia di richiesta in parte anche diversa da quella del turismo europeo o americano. Anche perché sono sempre di più i paesi che stanno adottando scelte strategiche puntando proprio a incentivare l’arrivo di visitatori russi, su cui la Toscana esercita grande fascino, ma che bisogna continuare ad attrarre con operazioni mirate. Nella consapevolezza che oggi il turismo è il nostro gas. (Ma.Ab.)

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