Vespucci in cerca di futuro
Intanto ecco il nuovo cda Alla presidenza dell’aeroporto andrà Marco Carrai
Le strategie di rilancio passano dalle scelte sulla pista

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Aeroporto di Firenze mette in pista la nuova squadra di governo, quella che potrebbe trovarsi a traghettare la società di gestione del Vespucci verso una nuova compagine, chiamata a gestire allo stesso tempo anche il Galilei di Pisa, secondo il disegno della Regione Toscana, che non rinuncia all’idea della fusione. Nessuna sorpresa dall’assemblea dei soci di AdF, che dopo aver dato via libera al bilancio 2012, ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica tre anni. Sulla poltrona di presidente, anche se le nomine ufficiali saranno effettuate solo nella prima seduta del cda, fissata per il 14 maggio, siederà Marco Carrai, che dovrà così lasciare la guida di Firenze Parcheggi. Un nome molto vicino al sindaco Matteo Renzi, uscito fuori dalle consultazioni condotte dal Comune di Firenze con le Camere di Commercio di Firenze e Prato.

L’altra poltrona pesante, quella di amministratore delegato, andrà invece a Mauro Pollio, già ad dell’aeroporto di Napoli ed espressione del Fondo F2i di Vito Gamberale, assieme a Elisa Baucherio (indipendente), Laura Pascotto, Daniel John Winteler, l’ex presidente di Confindustria Firenze e Toscana Sergio Ceccuzzi (indipendente), la rappresentante della Cna di Prato Cinzia Grassi (indipendente). Con loro nel cda entrano anche Paolo Giustiniani e Jacopo Mazzei, eletti nelle liste dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; Luca Giusti, eletto con Carrai nel patto dei soci pubblici; Simonetta Baldi e Saverio Panerai, rappresentanti del patto Regione Toscana-Sogim, e Carlo Panerai della Sogim.

L’obiettivo che il nuovo consiglio dovrà centrare sarà il rilancio dello scalo fiorentino, irrimandabile, specie dopo una fase di crisi del trasporto aereo che ha fatto scendere il traffico dei passeggeri da Peretola del 2,8% nell’ultimo anno, fermando la conta dei viaggiatori trasportati a 1.840.892 unità. Tutte da vedere saranno invece le condizioni in cui questo obiettivo verrà perseguito. Perché si potrebbe decidere di mettere in programma la costruzione della nuova pista convergente all’autostrada, e allora l’attenzione finirebbe per concentrarsi su questo progetto e su questo sforzo economico, magari rinviando il rilancio di qualche anno, cioè a fine lavori, e limitandosi a gestire il gestibile nel frattempo. Oppure si potrebbe dover andare avanti così, tra dirottamenti e cancellazioni di voli, lasciando a Pisa il vero dominio dei cieli. In questo caso è difficile pensare a un incremento deciso del numero dei passeggeri, pur confidando in nuovi velivoli più capaci. Una scelta da compiere, mettendo tutte le carte sul tavolo, pesando i pro e i contro, coniugando sviluppo e tutela del territorio. Ma una scelta che va presa, dopo tanti anni di inutile dibattito. (Maurizio Abbati)

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