Le caserme restituite. E ora cosa ce ne facciamo? Firmato l’accordo con il Demanio per 8 strutture. Ma solo la Gonzaga andrà al Comune

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La città si riappropria di se stessa. Otto ex caserme tornano alla città per essere recuperate e valorizzate grazie all’accordo fra Comune, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio firmato a Roma. Gli immobili oggetto dell’accordo sono la caserma “Perotti” in via del Gignoro, il comprensorio “San Gallo” (l’ex ospedale militare) in via San Gallo, la caserma “Ex Florentia” in via Pier Luigi da Palestrina, la caserma “Ferrucci” in piazza Santo Spirito, la caserma “Cavalli” in piazza del Cestello, la caserma “Redi” in via Venezia, il comprensorio “Torre Agli” in via Lippi e Macia e la caserma “Gonzaga – Lupi di Toscana” in via di Scandicci. Ma attenzione. Perché soltanto quest’ultima sarà ceduta a titolo gratuito al Comune per essere destinata prevalentemente a un programma di social housing; le altre sette rimarranno invece di proprietà dello Stato, saranno ristrutturate e valorizzate e il Comune avrà diritto ad una quota fino al 10% dei futuri introiti derivanti dalla loro immissione sul mercato. Chi sarà dunque a decidere le destinazioni d’uso? Il Comune e le realtà locali quanto potranno incidere? Forse poco visto che saranno cedute. E quale margine di autonomia avranno invece i privati che pagheranno per “valorizzarle”? Sarà possibile creare anche qui nuovi alberghi, come sembra che possa accadere ormai nei prossimi anni in mezza città? O miniresidenze di lusso, visto che alcune di queste ex caserme si trovano in zone della città di pregio? Solo dopo che saranno decise le funzioni sapremo se la città si è veramente riappropriata di questa sua parte perduta. (Ma.Ab.)

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