Giocare è un azzardo, che non vale la pena correre a perdifiato. Sono numeri impressionanti quelli relativi al gioco d’azzardo lecito in Italia, da distinguere da quello illegale il cui giro non è ovviamente ben quantificabile. Si parla di 100 miliardi di fatturato, equivalente al 4% del Pil nazionale, che genera 8 miliardi di tasse e a tutti gli effetti rappresenta il 12% della spesa media delle famiglie. Con un costo pro capite stimato tra i 1.400 e i 1.800 euro.
Un fiume di denaro dunque, generato da 6.181 locali e agenzie autorizzate, a cui si rivolgono 15 milioni di giocatori abituali ogni anno. Giocatori che sempre più di frequente acquisiscono una vera e propria forma di dipendenza. Secondo le stime più recenti, ad esserne colpite sarebbero circa 800mila persone, mentre quelli a rischio ludopatia sarebbero addirittura tra i 2 e i 3 milioni, tra i quali una percentuale crescente di under 18. Per curarli si spendono 5-6 miliardi l’anno. Tra i maschi in genere il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia all’età di 20-40 anni. In Toscana solo nel 2010 sono state 500 le persone che si sono rivolte ai servizi sociali in cerca di assistenza. (Maurizio Abbati)