Algoritmi teatrali. La stagione di Scandicci

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Giancarlo Cauteruccio certo non si nasconde nel mettere all’indice le insidie che minacciano il teatro da vicino, da molto vicino. Insidie legate alla necessità di far quadrare i magri bilanci, di mettere in scena un numero consistente di produzioni, tale da fare una stagione, spesso rischiando di comprometterne la qualità. Ma si sa che lo spettacolo deve andare avanti, e allora su, eccoci, costretti a fare capriole. Una denuncia implicita nel titolo di questa undicesima edizione di “Zoom Festival”: “Algoritmi – Numeri di teatro recente”. Ci si chiederà: cosa c’entra il teatro con gli algoritmi? Niente. E’ proprio questo il punto. Ma veniamo alla nuova stagione, che parte all’insegna di un nuovo rapporto con Teatro della Toscana, che da gennaio gestisce il Teatro Studio di Scandicci, sede del festival. Inaugurazione affidata a “Festa x Fosca”, commistione tra danza, musica, recitazione, con cui si spegneranno dieci candeline, quelle che simboleggiano gli anni di carriera di Caterina Poggesi. Tornano poi i Gogmagog, con “Infinita guerra italiana”; a seguire i Motus, per un’altra festa, quella dei 25 anni di attività. Sul palco si alterneranno poi compagnie provenienti dalle diverse situazioni geografico-culturali italiane: da Inquanto Teatro a Fibre parallele, dai Menoventi  a Pupilunari, il gruppo Mud e Maniaci d’amore.

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