L’high-tech toscano sfida la crisi

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Le aziende high-tech made in Toscana continuano a crescere malgrado la crisi, dimostrando come l’innovazione resti un grande valore aggiunto a livello produttivo. Nel triennio 2011-2014, le 1.568 imprese ad alta tecnologia con sede in Toscana, secondo i dati dell’osservatorio realizzato da Unioncamere Toscana in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno realizzato un aumento del 5,1% del fatturato e un +1,3% dell’occupazione, che arriva al +3,5% per i laureati in discipline scientifiche e tecniche. E solo nell’ultimo anno i segni della crisi hanno inciso più sul settore, che ha avuto una contrazione notevole della crescita, con fatturato al +0,3% e occupazione passata in negativo al -0,7%. La città a maggiore vocazione high-tech è Firenze, che ospita il 33% delle unità locali presenti in Toscana, seguita da Pisa al 18%. Nota interessante è quella dell’export, che contribuisce non poco allo sviluppo del settore; circa la metà del fatturato viene infatti realizzata all’estero. Buone le sensazioni delle imprese per il prossimo futuro, cresce infatti il clima di fiducia. “Le imprese hi-tech sul territorio toscano e, fra queste, in particolare quelle dei settori della meccanica avanzata e scienze della vita, hanno dimostrato di reggere meglio alla crisi e di essere capaci di crescere, sia in termini di occupazione che di fatturati. E’ un risultato che ci conforta nello sforzo fatto per sostenere la propensione alla ricerca e all’innovazione del nostro sistema produttivo, nel valorizzare le eccellenze e supportare l’alta formazione e l’innalzamento di competenze dei lavoratori”, ha dichiarato l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini.

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