Non bastava la crisi. La piccola impresa deve fare i conti anche con una restrizione del credito che impedisce spesso di operare quegli investimenti necessari per restare sul mercato. Confesercenti Firenze stima che la percentuale di aziende che non riesce ad ottenere i finanziamenti richiesti sia elevata soprattutto tra quelle più piccole: in cifre le imprese con un numero di addetti inferiore a 49 arriva al 20%, mentre tra le più grandi, con almeno 250 addetti, la percentuale si ferma all’8. Eppure le piccole imprese sembrano riuscire ad avere una qualità del credito maggiore, cioè riscontrano minori sofferenze; ad esempio per il commercio e turismo siamo al 3,5%, contro il 6% della produzione e il 6,5% dell’edilizia. Con una media toscana arrivata al 3,7% (Firenze al 3,29%). Nonostante ciò il credito bancario concesso in Toscana evidenzia come si sia tirata la cinghia proprio per le pmi. Una contrazione a cui si è accompagnato un notevole aumento del costo, cioè del credit crunch.
Una situazione di difficoltà a cui Confesercenti ha reagito lanciando l’operazione “Qui si fa credito o si muore”, che prevede il varo di nuovi strumenti creditizi. Si tratta di un pacchetto di servizi innovativi e strumenti finanziari, gestiti da una rete di professionisti messi a disposizione delle imprese, per aiutarle e orientarle nelle scelte e negli investimenti. Il progetto “Creditoimpresa” è incentrato su un nuovo sito internet (www.creditoimpresa.com) che focalizza le principali opportunità riservate alle pmi. Ci si può dunque informare da soli, ma anche richiedere con un semplice clic l’aiuto di uno degli incaricati. L’obiettivo è sostenere le imprese e aiutarle in questa fase difficile, perché se dovesse arrivare la ripresa, le trovi vive e pronte al rilancio. (M.Ab.)